L’area Ostiense di Roma è una vera e propria miniera di reperti di archeologia industriale. Wire coworking si trova all’interno degli ex Mulini Biondi e rappresenta un importante esempio di recupero del patrimonio industriale abbandonato.
Alla fine del diciannovesimo secolo, intorno al Porto Fluviale, si sviluppò una zona industriale adiacente ad importanti vie di comunicazione del tempo come il fiume Tevere, la ferrovia Roma – Civitavecchia ed il ponte dell’Industria realizzato nel 1859, meglio noto come Ponte di Ferro.
“Gli ex mulini Biondi tornano a vivere con una nuova funzione a favore della città”
Tra i primi insediamenti sorsero i Mulini Biondi. Le strutture hanno l’aspetto architettonico dei caseggiati industriali nord-europei. Il corpo principale, lungo 62 m e alto 28, presenta quattro ordini sovrapposti di finestre rettangolari, con partiture di mattoni a vista. Internamente i vari piani – divisi da solai sostenuti da colonnine in ghisa – ospitavano le motrici a vapore, i trasformatori per l’energia elettrica, gli impianti per la macinazione del grano e la raffinazione delle farine, e grandi silos di stoccaggio. Un edificio adibito ad uffici e la palazzina degli alloggi degli operai completavano la struttura. I mulini cessano le attività intorno alla metà del Secolo scorso.
Il recupero si è reso necessario dopo che nel secondo dopoguerra la struttura è caduta in disuso e rischiava l’abbandono. A partire dal 2000 il complesso, rilevato da privati, è stato ristrutturato, lasciando intatti i prospetti e ricavandovi all’interno appartamenti e negozi, diventando uno dei più interessanti complessi residenziali e commerciali della Capitale. .
La zona, una volta destinata ad uso prevalentemente agricolo, oggi è punto di riferimento per la movida romana, ricco di location commerciali di tendenza come Eataly e di eventi culturali, mostre d’arte, concerti etc.